Un percorso per esplorare l’area delle miniere di ferro con i suoi terrazzamenti a cielo aperto da varie prospettive, percorrendo il single track più iconico del monte: la Polveriera
Il percorso Miniere attraversa la zona più caratteristica del Monte Calamita e la storia di Capoliveri legata alle miniere di ferro, tra scenari marziani o degni di un film western, con forti contrasti di colori, vasti terrazzamenti e trail spettacolari.
La partenza è prevista da Piazza del Cavatore (164 mslm), si prosegue in direzione sud lungo la pianeggiante strada asfaltata per circa 3 km di piacevoli curve e punti panoramici da cui ammirare la bellezza delle sottostanti spiagge di Morcone e Pareti, fino a raggiungere uno spiazzo sterrato a bordo strada con una staccionata e delle panchine: il nostro primo bivio.
Qui abbiamo la prima discesa, la più impegnativa che troveremo su questo itinerario caratterizzata da una discreta pendenza e qualche leggero cambio di direzione su un fondo irregolare di rocce, sia fisse che mobili. Terminato il single track arriviamo su una strada sterrata larga da scendere fino all’immissione sulla strada asfaltata dove, PRESTANDO ATTENZIONE, svoltiamo a sinistra proseguendo in direzione della spiaggia dell’Innamorata.
Raggiungiamo poco dopo il parcheggio adiacente la spiaggia con un bello scorcio sulla baia e il monte Capanne di fronte a noi. La strada continua impennandosi verso la località Calone, sempre su asfalto fino all’imbocco del sentiero sterrato che conduce nell’area delle miniere, denominato appunto Via del Ferro.
Percorriamo il primo tratto attraverso fichi d’india, lungo un falsopiano in salita dal fondo regolare, fino ad oltrepassare un ponticello che ci immette sul tratto più tecnico caratterizzato da fondo irregolare con piccoli gradini di rocce, leggermente impegnativi ma comunque pedalabili.
Terminato questo tratto il fondo torna regolare e la vista si apre su Punta Calamita con i resti rugginosi delle strutture preposte alla raccolta e al carico delle imbarcazioni per il trasporto del minerale estratto. Proseguendo per qualche metro attraversiamo un canyon giungendo ad un punto panoramico con tavolino e panchine, siamo affacciati sulla spiaggia del Cannello, che termina con i bassi scogli di Punta Rossa, mentre al largo scorgiamo lo scoglio del Remaiolo che prende nome dall’omonima spiaggia situata nell’ultima insenatura visibile dopo Punta Rossa.
Ripartendo ci troviamo a percorrere una larga sterrata in piano fino al bivio segnalato che ci indica di svoltare a sinistra, salendo verso il Museo delle Miniere con un paio di tornanti.
Aggiriamo la sbarra da sinistra per raggiungere la strada principale e prendiamo a sinistra per raggiungere l’ampio piazzale antistante l’ingresso del museo.
Qui posiamo trovare un punto ristoro e approfittarne per fare un giro tra i reperti esposti, fuori ma soprattutto dentro il capannone della Vecchia Officina, ora museo (entrata a pagamento).
Dal lato della strada opposto al cancello abbiamo la continuazione del nostro itinerario su una vecchia strada sterrata con fondo a tratti irregolare da cui raggiungiamo l’imbocco del single track, sulla sinistra, che ci fa attraversare la valle di fronte a noi. Un saliscendi divertente da guidare con continui cambi di pendenza e qualche passaggio su rocce fino all’attraversamento del Fosso del Salcio, il letto di un rio, secco per gran parre dell’anno. Superato questo passaggio risaliamo ancora qualche metro per iniziare la veloce discesa fino a raggiungere il bivio a cui svoltiamo a destra e affrontare un ripido strappo in salita che poi va addolcendosi per riaccentuarsi prima di sbucare sulla larga strada sterrata con delle panchine all’ombra per chi volesse approfittarne per una piccola sosta.
Svoltando a destra saliamo la sterrata su cui siamo giunti.
Prima di terminare la salita troviamo l’indicazione che ci fa svoltare a destra su un breve sentiero di collegamento da cui iniziamo poi la discesa di Poggio Polveraio: la “Polveriera”.
Il primo tratto è un veloce falsopiano con qualche cambio di direzione e una leggera risalita che ci porta gradualmente su un fondo sempre più rossastro.
Qui inizia la vera e propria discesa lungo un tortuoso e divertente single track che permette anche di optare per qualche variante più impegnativa, che va a ricongiungersi al primo piazzale.
Lo percorriamo fino al lato opposto e, dopo un breve sentiero roccioso e un ripido strappo in salita, si apre ai nostri occhi il cuore delle miniere a cielo aperto di Poggio Polveraio.
Anche qui abbiamo diverse possibilità tra cui scegliere, che portano al secondo piazzale, ma per restare sul percorso classico svoltiamo a destra per andare ad affrontare gli ultimi ripidi e raggiungere il piazzale basso dove si trova la vecchia strada pianeggiante da cui, svoltando a sinistra, iniziamo a dirigerci verso la prossima salita.
Via via che la strada si stringe, affrontiamo una leggera discesa fino ad imboccare il single track in salita, caratterizzato da due ripide e corte salite, sulla sinistra al bivio.
Risaliamo il pendio su un single track a tratti roccioso e a pendenza variabile, per scollinare e raggiungere, dopo una breve discesa, il passaggio più tecnico di questo tratto, in salita su delle rocce fisse che formano una piccola valle, fosso in cui scorre un rio nei rari periodi di piogge abbondanti.
Superato il fosso, la salita prosegue per qualche centinaio di metri fino ad un bivio a cui svoltiamo a sinistra, imboccando un breve, ma molto ripido tratto che ci conduce sulla larga sterrata dell’Anello Alto, dove prendiamo nuovamente a sinistra in leggera salita, fino ad addentrarci in una pineta, raggiungendo il prossimo bivio.
Qui compiamo una “S”, svoltando prima a sinistra e poi a destra, rimanendo sulla strada principale e raggiungendo un piazzale sterrato da cui si diramano due strade: quella che scende sulla sinistra l’abbiamo percorsa salendo per raggiungere la Polveriera; imbocchiamo quindi quella a destra, che sale leggermente e ci permette di restare sull’Anello Alto fino all’attacco della Cessa dell’Asta, una tagliafuoco molto panoramica, che corre lungo un crinale con vista a 360°.
Il ripido tratto iniziale è reso più insidioso dalle pietre smosse presenti, terminato il quale ci troviamo su un veloce e largo saliscendi che scollina su di una lunga discesa su un buon fondo largo e battuto.
Al termine della discesa, ci troviamo su un tratto pianeggiante che, più avanti, dove riprende a scendere, è diviso da un filare di pini centrale. Qui teniamo la destra e poco dopo troviamo l’indicazione deviare nuovamente a destra su un sentiero, dapprima pianeggiante che, dopo una stretta curva a gomito a sinistra scende, per risalire inaspettatamente subito dopo la svolta a sinistra imposta dal bivio successivo.
Stiamo tornando verso la Cessa dell’Asta, per attraversarla e proseguire sul sentiero che riprende a scendere fino a sbucare su una larga sterrata, in prossimità dell’asfaltata percorsa a inizio giro.
Continuiamo a scendere svoltando a destra e ci ritroviamo poco dopo sull’asfalto, seguiamo a destra raggiungendo lo spiazzo sterrato del nostro primo bivio e proseguiamo lungo l’asfaltata fino a raggiungere Piazza del Cavatore e concludere il giro.